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Tra i numerosi personaggi coinvolti nel mercato di dipinti sulla scena romana di fine Settecento, Pietro Camuccini e Alexander Day sono considerati due indiscussi protagonisti. Questi due dealers, sfruttando i meccanismi che regolano il mercato e potendo vantare contatti sia con l'aristocrazia romana, principale fonte di approvvigionamento di capolavori, sia con i maggiori compratori del periodo, si posero come un perfetto tramite tra domanda e offerta. Il duraturo sodalizio commerciale tra loro intercorso gli permise di movimentare molti celebri capi d'opera conservati a Roma, tra cui dipinti di Raffaello, Tiziano e Annibale Carracci improvvisamente disponibili sul mercato, talvolta riuscendo perfino ad esportarli illecitamente dallo Stato pontificio. Sulla scorta del reperimento di materiale documentario inedito in parte riportato in Appendice, il volume ripercorre le vicende biografiche di questi due artisti-mercanti e la loro attività commerciale svolta in società. Vengono quindi messe in luce le strategie impiegate nella compravendita di numerosi dipinti ed evidenziate alcune dinamiche ricorrenti e soggiacenti al mercato dell'arte dell'epoca, ma soprattutto si forniscono nuovi dati utili all'identificazione di queste opere e alla ricostruzione della relativa storia collezionistica. La mole e l'importanza dei quadri riconducibili agli affari di Camuccini e Day sono fattori che attestano il loro proficuo inserimento nelle maglie del mercato e soprattutto il ruolo svolto nella frammentazione delle importanti collezioni romane da cui attinsero maggiormente, in particolare quelle Aldobrandini, Borghese e Colonna.